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Trieste Running Festival senza gli africani

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Trieste Running Festival senza gli africani

Montano le polemiche a Trieste in vista della maratona prevista in città dal 3 al 5 maggio: alla Trieste Running Festival infatti non vengono ammessi gli atleti africani. Dura la replica del Partito Democratico, che accusa di razzismo gli organizzatori.

In occasione della mezza maratona di Trieste non potranno partecipare gli atleti africani. L’annuncio e la scelta di voler escludere gli africani è stato dato nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i principali vertici della Lega della regione Friuli, come Massimiliano Fedriga, governatore della Regione e molto vicino al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, Pierpaolo Roberti che ha l’incarico di assessore alla sicurezza, e Roberto Di Piazza, sindaco di Trieste.

E che ha scatenato le polemiche, anche in politica. Isabella De Monte, eurodeputata Pd e ricandidata al Parlamento europeo nel Nordest, ha parlato di “epurazioni nello sport”. La questione dello sfruttamento degli atleti africani è un puro pretesto e per lei ci sono luoghi preposti a cui potersi rivolgere: in questo modo infatti si impedisce a degli atleti professionisti di prender parte ad una manifestazione podistica solo per il fatto di essere africani.

“Dopo l’apartheid giudiziaria introdotta dall’allora ministro Minniti, un grado di giudizio in meno per i richiedenti asilo, e dopo l’apartheid sulla cittadinanza introdotta da Salvini, i nuovi italiani saranno revocabili, arriva l’apartheid sportiva del Trieste Run Festival dal quale sarebbero stati esclusi gli atleti africani” commenta invece Fatou Boro Lo, candidata per Europa Verde alle Europee nella circoscrizione Nord Est.

“Invece noi non vogliamo escludere nessuno, anzi: alla Trieste Running Festival può iscriversi chiunque abbiamo deciso di non ingaggiare atleti africani, non di non far partecipare africani alla corsa” puntualizza Fabio Carini, presidente della Apd Miramar che da otto anni si occupa dell’organizzazione della corsa. Che, ad oggi, conta poco meno di 1.400 iscritti “in arrivo da 40 paesi di tutto il mondo”, come dettaglia l’organizzatore.

La gara, che quest’anno è alla sua 24esima edizione, è sempre stata aperta a tutti: sul podio l’anno scorso sono saliti i due atleti del Burundi Olivier Irabaruta e Elvanie Nimbona. “Abbiamo sempre ingaggiato atleti africani, stavolta abbiamo detto basta: il costo sportivo di un atleta deve essere tarato sulla sua prestazione e non sulla provenienza geografica. Invece spesso questi costi sono fermi al 10-20% rispetto a quello degli atleti europei”, sostiene l’organizzatore.