Una nave di soccorso di beneficenza chiamata Ocean Viking con 82 migranti a bordo ha detto sabato di aver ricevuto il permesso di navigare su una piccola isola del sud Italia, in un possibile segno che la linea dura dell’Italia contro tali navi potrebbe allentarsi un po’ sotto il nuovo governo.
È la prima volta quest’anno che Roma ha consentito lo sbarco di una nave di salvataggio di una ONG senza dover applicare il divieto d’ingresso.
“L’Ocean Viking ha appena ricevuto istruzioni dal Centro del Soccorso Marittimo di Roma di procedere a Lampedusa”, ha dichiarato SOS Mediterranee in un tweet.
L’Ocean Viking, che aveva fatto appello per giorni per un porto di sicurezza, è gestito da due gruppi umanitari, Medici senza frontiere e SOS Mediterranee, secondo quanto riferito dall’Associated Press.
Cinquanta di quelli a bordo sono stati salvati l’8 settembre dal fragile gommone dei trafficanti di esseri umani lanciato dalla Libia.
Altri trentaquattro migranti furono anche salvati il giorno successivo nel Mediterraneo.
L’Ocean Viking aveva salvato 356 migranti in una precedente missione.
La nuova polizia italiana riguardante i migranti
La decisione dello sbarco fa seguito a un accordo raggiunto a livello europeo con la commissione europea, che mercoledì sera ha ricevuto una richiesta di coordinamento della ridistribuzione dei migranti a bordo dell’Ocean Viking tra gli Stati membri.
Il nuovo governo italiano, che martedì ha ottenuto un voto di fiducia nel senato, mirava a tracciare una linea in una crisi scatenata da Salvini.
Giuseppe Conte aveva promesso di rivedere le politiche anti-immigrazione introdotte dal governo precedente che prevedevano la chiusura di porti marittimi per il salvataggio di navi che trasportavano migranti, il sequestro di imbarcazioni di ONG e multe per le navi che ha portato i richiedenti asilo in Italia senza permesso.
Germania e Francia sono pronte ad accogliere il 25% di ciascuno dei migranti a bordo dell’Ocean Viking.
I restanti passeggeri saranno ridistribuiti tra gli altri Stati membri dell’UE, tra cui l’Italia.
Fonti: Washington Post, The Guardian
