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Il Parlamento italiano sostiene il TAV, la Lega esce in cima

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Il Parlamento italiano sostiene il TAV, la Lega esce in cima

La costruzione di un collegamento ferroviario ad alta velocità tra Italia e Francia (TAV) – una questione che ha minacciato di spezzare la coalizione di governo italiana – è sopravvissuta al voto in Parlamento mercoledì.

Così ha fatto la coalizione, sebbene il partito della Lega sia uscito chiaramente davanti al suo partner governativo, un movimento a cinque stelle indebolito.

“Coloro che votano” no “stanno mettendo a rischio il governo”, ha dichiarato il vice primo ministro Matteo Salvini, ministro degli interni e leader della Lega, questa settimana, sollecitando il sostegno al progetto infrastrutturale da 8,5 miliardi di euro che collega la città italiana di Torino con Lione, Francia.

Il voto sul progetto TAV è stato non impegnativo ma politicamente significativo.

La Lega ha sostenuto con entusiasmo il TAV, citando posti di lavoro e altri benefici economici che secondo la linea ferroviaria genererà nel nord.

Il Movimento Cinque Stelle, che si oppone al progetto, è stato fondato in parte sulla lotta alla corruzione e al danno ambientale che considera endemici di grandi progetti infrastrutturali.

Per mesi, i partner della coalizione hanno litigato e insultato a vicenda.

Ma nell’anno da quando hanno preso il potere, la popolarità e la leva politica di Cinque Stelle sono crollate e la Lega è aumentata drasticamente.

Atteggiamenti contrastanti dei leader dell’alleanza

Salvini ha ripetutamente affermato che l’obiezione del Movimento Cinque Stelle ai progetti infrastrutturali potrebbe mettere a repentaglio l’alleanza, che ha messo in difficoltà il leader politico del M5S , Luigi Di Maio.

Di Maio è stato alla disperata ricerca di evitare il collasso dell’alleanza di governo perché molto probabilmente le nuove elezioni lo avrebbero costretto al potere e forzato alcuni legislatori del suo partito a ricoprire l’incarico.

Ma non poteva essere visto come un supporto a TAV, che un cofondatore di M5S, Beppe Grillo, ha descritto come “un crimine contro l’umanità”.

A luglio, dopo mesi di stallo, il primo ministro Giuseppe Conte, che non è ufficialmente in linea con nessuno dei partner dell’alleanza ma che è più vicino al M5S, ha espresso sostegno per il TAV.

Di Maio ha chiesto il voto simbolico poco prima della pausa estiva del Parlamento per chiarire alla base in diminuzione del suo partito che aveva fatto tutto il possibile per fermare il collegamento ferroviario.