Nella Giornata Mondiale degli Oceani che si celebra oggi 8 giugno con eventi, seminari, workshop, ricordiamo quanto le enormi distese d’acqua siano vitali per il nostro Pianeta e quanto quindi sia indispensabile difenderli.
Gli uccelli marini e le balene muoiono con la plastica nelle loro pance.
Gli attrezzi da pesca, i sacchetti di plastica e altri oggetti scartati si accumulano in grandi zone in tutto l’oceano.
Per non parlare della microplastica che inquina l’ambiente marino che non possiamo vedere.
La quantità di plastica che è stata scaricata nell’oceano è aumentata e il problema probabilmente peggiorerà.
Ecco alcuni fatti preoccupanti sulla crisi dell’inquinamento che affligge i nostri oceani, riportati da CNN;
Circa 8 milioni di tonnellate di plastica entrano nell’oceano ogni anno. Questo è il peso di circa 90 portaerei. Questo è anche l’equivalente di scaricare il contenuto di 1 camion della spazzatura nell’oceano ogni minuto.
Il grande immondizia del Pacifico tra Hawaii e California è il più grande, con una stima di 1,8 trilioni di pezzi di plastica (tre volte la dimensione della Francia).
Più di 1 milione di uccelli marini e oltre 100.000 mammiferi marini vengono uccisi dalla plastica ogni anno.
L’80% dell’inquinamento dell’ambiente marino proviene dalla terra. Ciò include il deflusso di fosse settiche, camion, fattorie e ranch, così come l’olio dei motori dei veicoli a motore.
I livelli di cattura dei pesci purtroppo aumentano, per vie illegali, ma anche di fatto legalizzate, e le lobby della pesca non si fermano, letteralmente svuotando i mari.
Gli oceani infatti aumentano di temperatura e i gas disciolti cambiano composizione, tutto per colpa nostra, e a danno di intere popolazioni.
Alcuni studi sostengono che a causa dell’aumento dell’anidride carbonica sarà sempre più difficile per il pesci respirare, per cui l’evoluzione risponderà riducendone le dimensioni del 20-30%.
L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) che ha lanciato quindi un progetto volto a eliminare fino al 90% dell’inquinamento provocato dalla microplastica prodotta nei paesi dell’Europa: la proposta, che dovrebbe entrare in vigore nel 2020, eliminerebbe annualmente 36.000 tonnellate di inquinamento e fino a 400.000 tonnellate in 20 anni.