L’Italia manterrà un “sostegno pieno, inalterato e costante” all’Ucraina, perché in gioco non c’è solo il destino di un Paese vittima dell’aggressione russa, ma anche “il rispetto delle regole della comunità internazionale” e la “sicurezza dell’intera Europa”: questa garanzia è arrivata dalla più alta carica dello Stato, Sergio Mattarella, dando il benvenuto a Volodymyr Zelensky al Quirinale. A conferma di un’amicizia e di un impegno già ribaditi al leader ucraino da Giorgia Meloni nel bilaterale di giovedì sera. E Kiev, proprio sulla premier italiana conterà adesso più che mai, grazie ai suoi ottimi rapporti con Donald Trump.
Il faccia a faccia al Colle è stato particolarmente apprezzato da Zelensky, che ha ringraziato Mattarella per la “posizione chiara dell’Italia” sulla necessità di una “pace giusta e duratura”, che non significhi una resa dell’Ucraina al dominio della forza imposto da Mosca. Ed è stata ben accolta anche la “visione positiva” di Roma “sull’integrazione dell’Ucraina nell’Ue e nella Nato”, ha sottolineato il presidente ucraino, ricordando anche gli aiuti militari, a partire dai sistemi di difesa anti-aerea. C’è poi il tema umanitario – al Quirinale si è discusso degli orfani ucraini ospitati in Italia – e quello della ricostruzione, su cui Roma avrà un ruolo di prima linea organizzando una conferenza a luglio. Tutti dossier vitali per Kiev, secondo Zelensky, che non a caso ha tenuto a invitare Mattarella a visitare il suo Paese: l’ultima volta di un presidente italiano in Ucraina risale a 25 anni fa.
Zelensky a Roma avrebbe dovuto incontrare anche Joe Biden, che però ha annullato la visita a causa dell’emergenza incendi a Los Angeles. Il presidente americano uscente ha disposto un ulteriore pacchetto di aiuti militari da 500 milioni a Kiev ed un pacchetto di sanzioni a entità collegate al settore energetico russo, ma gli ucraini sono già proiettati sul prossimo inquilino della Casa Bianca. Nella speranza che i suoi propositi di pace immediata non equivalgano ad una vittoria di Mosca su tutta la linea. E’ una partita questa su cui il governo italiano, a partire da Meloni, può avere un ruolo decisivo, secondo Zelensky. “Mi fido di lei”, ha detto non a caso ai giornalisti che gli chiedevano se si aspettasse un aiuto dalla premier con Trump. Il recente incontro in Florida, che lo stesso tycoon ha giudicato in maniera molto positiva, può essere considerato di buon auspicio.
La preoccupazione degli ucraini è che la prossima amministrazione americana ridurrà gli aiuti militari e soprattutto frenerà sulle garanzie di sicurezza, considerate necessarie per scongiurare una nuova invasione russa in futuro.
Timori che invece Meloni ha mostrato di non condividere nella sua recente conferenza stampa con i giornalisti italiani. La premier infatti non prevede un disimpegno di Trump in Ucraina, ed anzi ritiene che proseguirà nel “dosare diplomazia e deterrenza” nei confronti della Russia, per arrivare ad un negoziato. In ogni caso, è il messaggio rassicurante a Kiev, l’Italia continuerà a sostenere “le condizioni che è disposta a sostenere l’Ucraina per una pace giusta”. Un sostegno che continuerà ad essere a “360 gradi”, ha ribadito Meloni nell’incontro con Zelensky a Palazzo Chigi. “Sono felice che non siete mai stati indecisi sulla parte con cui stare”, è stata la risposta.
L’Ucraina guarda all’Italia anche in quanto parte fondante dell’Ue. “Per noi – ha sottolineato Zelensky – è molto importante il sostegno Usa ma ho sempre detto che l’Europa deve avere la sua autonomia”. E da questo punto di vista, “potrà intraprendere passi importanti sui beni russi congelati che poi servirebbero per la ricostruzione dell’Ucraina e quindi gioverebbe anche alle imprese europee e agli specialisti di cui avremo bisogno”. Proprio il dossier ucraino è stato tra i temi al centro di un incontro tra Meloni e l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas a Roma.
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