Home Politica Quatar, condannato per aver sequestrato i lampioni di Beth Galì.

Quatar, condannato per aver sequestrato i lampioni di Beth Galì.

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Un giudice di Barcellona ha deciso che lo stato del Quatar ha falsificato il design delle luminarie installate in una dele strade principali di Doha, la cui proprietà intellettuale corrisponde alla architetta catalana Beth Galì in un progetto dell’impresa Santa & Cole. Il giudice obbliga l’impresa pubblica Ashgal – che esegue l’opera pubblica dello stato del Qatar – a pagare un indennizzo a Galì per 50.000 euro per i danni morali per la violazione del diritto d’autore. Ma sicuramente la cosa più rilevante è il fatto che il magistrato reclama la distruzione dei lampioni falsificati che sono stati installati e tutte le repliche tenute in stock.

 

E’ la prima sentenza nella quale un giudice spagnolo protegge il diritto intellettuale di un autore contro uno stato sovrano. ‘E’ un precedente molto importante perchè una piccola impresa ha vinto contro uno stato ed è molto importante per la internazionalizzazione dei diritti d’autore afferma Javier Nieto, presidente di Sante & Cole. La cosa più importante è che si è faccia giustizia nel mondo del design e soprattuto nel mondo dell’impresa. Siamo in un momento storico in cui tutti copiano’ ha affermato la Galì.

 

Questa battaglia è iniziata nel 2005. La impresa si impegnava con un contratto pubblico alla installazione di un migliaio di lampioni per illuminare i dici kilometri della strada Al Waab che college lo stadio di calcio di Doha. Il design più apprezza è stato la lampada Latina, opera della Galì, che illumine zone di Barcellona come il parco Joan Mirò e il Forum. Il progetto, valutato in 12 milioni di euro, era avviato.

Lo stato del Qatar ha chiesto cinque versioni dell’opera. Mesi più tardi, è successo l’impensabile. Il governo del Qatar contattò Santa&Cole lamentandosi dei difetti trovati nei lampioni, che crollavano a causa del vento. ‘Siamo rimasti allibiti perchè noi non li abbiamo fabbricati’ ricorda Nieto. Cosi si è scoperto il tutto. Un repentino viaggio a Doha ha confemato i sospetti. La via era illuminata con una miriade di lampioni indentici a quelli di Beth Galì sebbene la struttura di metallo era stata fatta in Turchia e i fari in Cina. La falsificazione è stata un disastro e i lampioni sono crollati. A causa di tutto ciò hanno anche avuto delle ripercussioni negative sul brand. E questo ha portato alla Perdita di un progetto per i Giochi Olimpici di Londra del 2012.

 

Beth Galì, ha reclamato un indennizzo per la violazione della proprietà intellettuale. L’impresa ha coinvolto l’ambasciata Spagnola e gli organismi internazionali per far valere i proprio diritti ed è ricorsa anche al FC Barcellona, che quell’anno stava patrocinando la Qatar Foundation, ma hanno avuto risposta negative del club.

 

Santa&Cole hanno poi portato il caso in tribunale che è culminate questa settimana con una sentenza favorevole. Il giudice riconosce l’opera artistica del design dei lampioni della Galì, una maniera per dire che la sua opera merita di essere protetta per il suo valore artistico. Il Qatar ha però ricorso prima della Udienza di Barcellona e, da parte sua, Santa&Cole hanno reclamato che la sentenza sia pubblicizzata internazionalmente. ‘E’ la vittoria di Davide contro Golia’, afferma Isabel Roig, direttore generale del Barcelona Centre de Disseny (BCD), l’istituzione che ha appoggiato la Galì e Santa&Cole nella causa contro il Qatar che sostiene la protezione della proprietà intellettuale dei designer catalani.

 

Il BCD da anni reclama le istanze europee per una maggiore attenzione nella protezione delle piccolo imprese che assistono con preoccupazione alla ‘pericolosa breccia aperta dai grandi falsificatori’. ‘Ti senti piccolo piccolo ma nella economia moderna l’unica cosa che può salvare l’Europa è la proprietà intellettuale’, dichiara il presidente di Santa&Cole.