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Meloni: “Piazza Pia piccolo miracolo. Il metodo Giubileo dimostra che le cose si possono fare”

Tutti schierati a tagliare il nastro, senza divisioni di colore politico, dopo mesi di tour de force amministrativo e parecchio fiato sospeso: la foto di gruppo di Piazza Pia, la maxi-piazza pedonale realizzata per il Giubileo del 2025 e inaugurata stamattina, è “un piccolo miracolo civile” dice la premier Giorgia Meloni. Alle sue spalle, a 24 ore dall’apertura della Porta Santa, c’è una Roma assolata e gelida, e sullo sfondo il Cupolone. Tra le raffiche di tramontana le autorità sono tutte lì sul palco, montato proprio dove solo 450 giorni fa correvano le auto e ora invece si passeggia sui sanpietrini, tra le fontane e gli alberi. Un miracolo, appunto, nel Paese dei cantieri senza fine. Ma non un caso, sottolinea la presidente del Consiglio.

   Merito degli operai di Anas, certo (e Meloni li ringrazia) ma soprattutto del metodo, quel ‘Metodo Giubileo’ – ben 16 riunioni della cabina di regia interistituzionale presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano – che la presidente del Consiglio rivendica e mostra come segnale di unità del Paese. Di ottimismo: “Le cose in Italia – dice ancora la premier – si possono fare bene e velocemente, la pubblica amministrazione quando vuole può stupire. In questi due anni abbiamo lavorato tutti per fare in modo che la Città Eterna fosse all’altezza del compito e dell’aspettativa”.

   Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, fresco di assoluzione nel processo Open Arms, esordisce lodando “l’integrazione vera degli operai italiani e stranieri che qui hanno lavorato assieme”. Ma poi suona la carica: “Questa è la risposta a chi vorrebbe che in Italia non si facesse mai nulla: se le forze politiche, sociali e sindacali remano nella stessa direzione l’Italia non prende lezioni da nessuno”.

   E poi, naturalmente, è anche il momento della soddisfazione e forse anche un po’ della rivalsa per il sindaco-commissario dem Roberto Gualtieri che saluta con un “Benvenuti a Piazza Pia: ci credevano in pochi ma ce l’abbiamo fatta” dietro il quale non è difficile leggere mesi di cardiopalmo e di corpo a corpo col calendario, e poi imprevisti, crisi di governo, infinite riunioni e reperti archeologici che fanno capolino ogni volta che nell’Urbe si smuove la terra. Per il Giubileo sono stati potenziati anche gli ospedali, ricorda il governatore di centrodestra Francesco Rocca, e rafforzati gli argini del Tevere. “Una sfida temeraria – riconosce il sindaco Gualtieri – Ma abbiamo creduto che non fosse possibile perdere l’occasione, correre il rischio e dare a Roma questa bella piazza. Metodo Giubileo, dice Meloni? Sono d’accordo – aggiunge – quando ci si propongono obiettivi ambiziosi e si lavora con impegno e con il supporto di tutti si riescono a fare cose straordinarie”.

   Proprio come Piazza Pia, “un’opera incredibile” in così poco tempo, “un grande lavoro di squadra”, dice l’ad di Anas Aldo Isi, che è lì assieme al presidente Edoardo Valente e all’ad di FS Italiane Stefano Donnarumma. Per la Santa Sede c’è monsignor Rino Fisichella, delegato del Papa al Giubileo e presenza costante nei mille sopralluoghi ai cantieri, e c’è il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano: “Per la Santa Sede questo è un momento significativo e per me personalmente un momento di gratitudine – commenta – E’ stato portato a compimento un lavoro iniziato già con Papa Pio XII e il Giubileo del 1950”. “Questa – conclude Gualtieri prima della foto di rito con le maestranze – è la piazza dell’abbraccio, qui si apre una nuova fase di collaborazione tra la Santa Sede e Roma, pronti a lanciare insieme allo Stato italiano il messaggio di pace di Papa Francesco”. 

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