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L’accordo militare Turchia-Qatar segna un cambio di strategia

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L’acco  militare fra Turchia e Qatar, rivelato da Nordic Monitor, un sito Svedese, è pieno di termini vaghi che sembrano siano stati inseriti deliberatamente.

Come tale, l’accordo bilaterale permetterebbe al presidente Turco Recep Tayyip Erdogan di utilizzare le forze turche di aria, terra e navali per i suoi interessi personali nel Golfo e oltre, grazie alla forza bruta del secondo esercito più grande della NATO.

Se non controllato, questo accordo porta con se gravi rischi di escalation nel coinvolgimento della Turchia in un potenziale conflitto che potrebbe non avere nulla a che fare con la protezione e la promozione degli interessi della Turchia. Questo conferma che i termini vaghi sono stati utilizzati in maniera deliberata e sistematica per permettere ad Erdogan di usarli a suo piacimento.

L’accordo va oltre il mero addestramento ed esercitazioni condivise e incorpora anche ‘operazioni’, che potrebbero suggerire missioni di combattimento delle truppe Turche. L’accordo è stato fatto in fretta e furia durante il lento processo nel Parlamento Turco nel 2017 quando la Turchia voleva mandare un messaggio all’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e altri stati Arabi che hanno avuto dei disaccordi con il Qatar, il più grande alleato Islamico di Erdogan.

L’articolo 4 del ‘Contratto di Implementazione fra il Governo della Repubblica della Turchia e il Governo dello Stato del Qatar  sullo Sviluppo delle Forze Turche nel Territorio del Qatar’ che è stato firmato il 28 Aprile 2016 a Doha, include la frase indefinita ‘altre missioni’ per l’implementazione delle truppe Turche. Questo significa che Erdogan può anche bypassare il parlamento Turco per autorizzare missioni oltremare, usando definizioni vaghe per ottenere quello che vuole e senza avere in anticipo l’approvazione del parlamento che è richiesta nel caso dell’utilizzo di truppe turche all’estero, secondo la costituzione Turca.

Il testo legge cosi: ‘La missione principale dell’unità è quella di supportare le capacità di difesa del Qatar attraverso delle esercitazioni e addestramenti condivisi, soggetti ad approvazione da ambo le parti, eseguire esercitazioni/addestramenti con forze armate di altre nazioni e contribuire a contrastare il terrorismo e supportare missioni internazionali di pace e qualsiasi altra missione concordata mutualmente da consenso scritto da entrambe le parti.’

Un’altra ambiguità nell’accordo, che è stata incorporata nella legge Turca il 9 Giugno 2017, è che non indica quanto tempo le truppe Turche rimarranno in Qatar. L’articolo 1 dell’accordo sullo scopo dello stesso dice che ‘regola la presenza a lungo termine, oltre che temporaria, e le attività delle forze armate Turche’. Quello che prospetta il ‘lungo termine’ e chi definisce la durata dell’impegno Turco e con quali criteri non è specificato nell’accordo. L’articolo 17 specifica la durata dell’accordo in 10 anni con il rinnovo automatico per un termine addizionale di cinque anni per ogni estensione. Se questo termine si applica alla presenza delle truppe rimane una domanda senza risposta.

L’accordo non specifica neanche il numero delle truppe e il livello. L’articolo 2 afferma che la Turchia invierà forze di aria, terra e navali nel Qatar senza porre nessun numero o limite. Sebbene la sezione due di questo articolo afferma che ‘l’implementazione delle forze deve essere fatto in accordo con il piano che deve essere accettato dalle Parti’ la seguente sezione dice che la Turchia determinerà ‘la durata della missione e il personale assegnato’. Inoltre, l’accordo militare della Turchia col Qatar non prevede un meccanismo per la disputa di terze parti. L’articolo 16 dice che le dispute ‘dovranno essere risolte con negoziati fra le parti, senza rifersirsi alla giurisdizione di nessuna di esse, establishment, o tribunali nazionali o internazionali.’

Questo accordo è il risultato di un accordo di cooperazione militare firmato dalle due nazioni il 19 Dicembre 2014, e che è entrato in vigore il 15 Giugno 2015. In contrasto con l’accordo, il contratto di implementazione da dei dettagli  su cosa la Turchia e il Qatar sperano di ottenere nel Golfo.

La Turchia considera i suoi legami col Qatar come strategici, e sia Erdogan che l’Emiro Tamim bin Hamad Al Than nel 2014 hanno settato un High-Level Strategic Council (HLSC) un meccanismo intergoverno che mette insieme la maggioranza dei ministri a dei summit guidati dal capo di stato e dal governo.