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Trump pone le condizioni per il ritiro degli USA dalla Siria

 

Domenica, il national adviser del Presidente Trump ha posto le condizione per il ritiro delle truppe Americane dalla Siria, affermando che la difesa degli alleati deve essere assicurata.

I commenti da John Bolton durante una visita in Israele hanno segnalato un ritiro molto più graduale rispetto a quanto affermato da Trump nell’annuncio del 19 Dicembre che ha fatto preoccupare gli alleati e che ha portato alle dimissioni del segretario alla difesa Jim Mattis.

Trump stesso ha parlato di un ritiro ‘lento’ delle truppe ‘in un lasso di tempo’, e Bolton ha posto alcune delle condizioni necessarie prima che tutto ciò avvenga.

‘Discuteremo sulla decisione del Presidente sul ritiro delle truppe, ma perchè ciò avvenga, dobbiamo assicurarci che l’ISIS sia stato sconfitto e che non sia in grado di riprendersi ed essere ancora una minaccia’ ha detto Bolton durante l’incontro con il primo ministro Israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme.

‘Per assicurarci la difesta di Israele ed altri nostri alleati e prenderci cura di coloro che hanno combattuto al nostro fianco contro l’ISIS e i gruppi terroristici’.

Israele è preoccupato che il ritiro delle truppe possa permetttere al suo nemico, l’Iran, di espandere la sua presenza nelle nazioni adiacenti.

Netanyahu ha chiesto che si continui ad agire contro Iran e Siria.

Israele ha bombardato la Siria, i target militari Iraniani e le consegne di armi avanzate agli Hezbollah, una milizia Sciita Libanese alleata di Tehran.

Bolton ha detto ai giornalisti che stavano viaggiando con lui che prima del ritiro delle truppe Americane bisogna mettere al sicuro gli alleati Kurdi, cosi come riportato da NBC News.

Bolton ha anche dichiarato che non tutti i 2000 soldati potrebbero tornare a casa.

Ha detto che il ritiro avverrebbe nel nord est della Siria, mentre alcune truppe potrebbero rimanere a sud, per contrastare la presenza Iraniana.

CONDIZIONI PER IL RITIRO

‘Ci sono degli obbiettivi che dobbiamo raggiungere per il ritiro’ ha detto Bolton secondo la NBC.

‘Le tempistiche del ritiro avvengono a seconda del risultato di queste condizioni e se ci saranno le circostanze che ci aspetiamo di vedere. Una volta fatto questo, allora parleremo di ritiro.’
Le forze Kurde controllano una vasta area del nord e nordest della Siria, strappata allo Stato Islamico.

Nonostante il supporto della coalizione guidata dagli USA e il successo nel respingere l’ISIS, le forze Kurde hanno subito gravi perdite.

Il ritiro degli USA potrebbe lasciarli esposti ad un attacco dalla vicina Turchia – dove Bolton si recherà Lunedi – e dai ‘vicini’ della Siria.

I Kurdi hanno invitato Damasco a inviare truppe nel loro territorio, per agire come baluardo contro le forze Turche.

La visita di Bolton fa parte di uno sforzo degli USA a rassicurare gli alleati dopo l’annuncio di Trump.

Il Segretario di Stato Mike Pompe, che ha anche incontrato Netanyahu la scorsa settimana, partirà Martedi per un viaggio di otto giorni a Amman, Cairo, Manama, Abu Dabi, Doha, Riyadh, Muscat e Kuwait City.

Netanyahu ha approfittato del meeting di Sabato per spingere gli Stati Uniti e le altre nazionio a riconoscere la sovranità di Israele sulle alture di Golan, il plateau strappato alla Siria nel 1967.

Ha detto che doveva portare Bolton a visitare il Golan prima che andasse in Turchia Lunedi, sempre se il tempo lo permette.

‘Il Golan è molto importante per la nostra sicurezza e penso che quando sei li puoi capire perfettamente perchè non lasciamo mai quel posto’.

‘’E perchè è importante che tutte le nazioni riconoscano la sovranità di Israele sul Golan. Abbiamo discusso questo con il presidente’.