Il Giubileo nel 2025 sarà in linea con quelli del passato antico della Capitale, quelli che hanno prodotto “meraviglie” e hanno “cambiato la città dandogli una impronta straordinaria”. Ma sarà anche in controtendenza rispetto alla storia, con i cantieri terminati in tempo. Il sindaco Roberto Gualtieri non sembra temere né il calendario né il confronto con i libri di storia: la città cambierà, ancora una volta, e lo farà grazie alle opere dell’Anno Santo.
Se guardiamo ai secoli andati, afferma infatti, “quasi tutte le opere famose sono state fatte sempre durante o dopo. In questo caso, invece, riusciremo ad avere molte opere pronte per l’apertura della Porta Santa”. E pazienza, ancora un altro po’, per i cantieri così poco amati dai romani: “La città deve essere consapevole – aggiunge – che i cantieri delle meraviglie che il mondo ci invidia”, cioè quelli dei grandi monumenti e delle trasformazioni urbanistiche del passato “sono stati più invasivi dei nostri, e noi oggi li dobbiamo ringraziare”.
All’apertura della Porta Santa manca ormai meno di un mese, le iniziative si moltiplicano. ‘La Repubblica’ ha pubblicato un libro, ‘Roma 2025 – Il Giubileo’, presentato oggi in Campidoglio con il sindaco e con il delegato del Papa all’Anno Santo monsignor Rino Fisichella. Anche lui è più che speranzoso sulla conclusione delle opere: “Dire ancora ‘i cantieri, i cantieri’… – afferma il prelato – Ma i cantieri stanno per chiudere, ci auguriamo, e Roma dopo un anno e mezzo tornerà vivibile per quanto è fattibile che Roma lo sia”.
Anzi, migliore di prima, giura il sindaco, perché si è proceduto “nel segno dell’ambizione”, nonostante “la partenza ritardata dalle note vicende della politica nazionale. Gli interventi – sottolinea – hanno cercato di dare un segno”. Ieri si è cominciato a togliere le transenne dalle prime fontane, e “presto sarà la volta di quella centrale di Piazza Navona, poi quelle di piazza Farnese con l’inaugurazione congiunta di Palazzo Farnese insieme all’ambasciata francese, poi la Fontana di Trevi”. L’opera più celebre è il tunnel e la pedonalizzazione di Piazza Pia, che aprirà il 20 dicembre, mentre il 23 toccherà a piazza Risorgimento e all’area di Termini; piazza San Giovanni sarà pronta il 28 dicembre.
“A dicembre inaugureremo il primo parco d’affaccio sul Tevere – snocciola ancora Gualtieri – da gennaio tutti gli altri. Il calendario delle inaugurazioni è fitto”. E poi: “La Vela di Calatrava, una cosa che sembrava impossibile tanto che qualcuno aveva pensato di demolirla” ma anche “interventi diffusi di marciapiedi, strade, la ristrutturazioni delle fermate della metro, i nuovi autobus, il wifi gratuito 5G e l’app Julia. Tanti interventi verdi, di inclusione, nelle periferie per non dare l’idea di un Giubileo solo del centro storico”.
C’è anche un progetto di integrazione sociale dei detenuti, “in sintonia con il messaggio di Papa Francesco”. “La Roma che vogliamo – l’appello e l’auspicio dunque del sindaco – è una Roma che partecipa attivamente, che si scansa e fa spazio ai pellegrini. Stiamo cercando di renderla attrezzata all’accoglienza”. Per Fisichella la città deve spalancare le braccia a chi arriva: “Overtourism? Roma da quando esiste è stata sempre ‘patria communis’, è una città che è stata sempre aperta a tutti e non ha escluso nessuno. Pensare che Roma riduca le presenze significherebbe infliggerle una ferita che non le appartiene. I 32 milioni di pellegrini previsti vengono anche a portare ricchezza, ve l’assicuro – ha scandito ai cronisti – Non portano soltanto disturbo, ed è talmente vero che hanno cominciato a lievitare in modo del tutto strumentale, e anche ingiusto, tutti i prezzi”.
Un tema, quello dei rincari, su cui oggi è intervenuta anche l’Assemblea Capitolina, approvando una mozione per individuare “meccanismi di controllo e monitoraggio dei prezzi dei pubblici esercizi in vista del Giubileo”. Un atto a prima firma Fratelli d’Italia, approvata con urgenza dall’Aula a maggioranza dem: lo sforzo per il Giubileo, come sempre, è bipartisan.
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