Alta tensione a Torino
Una guerra civile sta minacciando di scoppiare tra gruppi di ultrà della Juventus in seguito agli arresti dei leader, con scioperi, minacce e potenziali scontri.
Gli ultra leader sono stati accusati di essere associati a estorsioni, riciclaggio di denaro e violenza privata.
La Juventus ha confermato di essere stata ricattata dagli ultras, che hanno minacciato di cantare canti razzisti se non avessero ricevuto biglietti gratuiti.
Per la partita contro il Verona, si prevede che alcuni tifosi siederanno in silenzio, mentre altri staranno fuori dallo stadio e alcuni canteranno insulti verso il club.
La Gazzetta dello Sport indica persino un post su Facebook di un leader ultras della Juventus napoletana che vive in Germania e rappresenta il gruppo True Boys, che sono ora in guerra aperta con il gruppo Tradizione.
Usando una frase della famosa serie napoletana Gomorra, ha avvertito che “riprenderanno ciò che è nostro” e reagirebbero se ci fossero canti anti-napoletani o razzisti.
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Per la prima volta all’Allianz ci saranno steward presenti nella Curva Sud, l’area dove si trovano gli ultras della Juventus.
Gli steward sono ancora relativamente nuovi nel calcio italiano e tendono a rimanere fuori dalla “Curva” – le estremità dove sta il focolaio degli ultrà.
Questo è un segnale della Juventus che vogliono riprendere il controllo dello stadio.
Bernardeschi risponde agli ultrà
In una risposta alle accuse di aver lanciato la sua maglietta ad un gruppo rivale, Federico Bernardeschi, l’attaccante della Juventus, ha scritto su Instagram:
“Leggo un’intercettazione nella quale un ultras mi accusa di aver lanciato la maglietta a un gruppo di tifosi diverso dal suo.
Vorrei essere chiaro: quando ho la possibilità di ringraziare i miei tifosi regalando la maglia, non faccio distinzioni “politiche”, né calcoli su quale gruppo sia meglio scegliere.
Per me non esistono tifosi più o meno degni di ricevere il mio affetto. Per me i tifosi della Juve, quelli che ci sostengono, ci criticano, cantano o fischiano, sono tutti uguali, tutti degni e importanti, perché ad unirli non è il nome del loro gruppo ultras, ma la passione immensa che ci unisce tutti quanti per i colori bianconeri. Il resto sono solo chiacchiere”.