Protesta delle opposizioni in Aula alla Camera dopo la bocciatura della mozione unitaria che chiedeva lo stop all’iter dell’Autonomia differenziata. I deputati del centrosinistra, dai banchi, hanno esposto le bandiere d’Italia. Con i tricolori in mano, alcuni hanno intonato l’Inno di Mameli, altri hanno gridato “vergogna”.
“La mozione unitaria chiede di non procedere a nuove intese e di sospendere i negoziati con le Regioni che hanno chiesto l’Autonomia. Sul punto, il governo non può che esprimere parere contrario. Le richieste delle Regioni riguardano esclusivamente le materie non Lep. Pur in attesa di conoscere la sentenza della Corte costituzionale, non posso non rilevare come quanta emerge abbia un impatto limitato sulle materie non Lep e sia perfettamente coerentemente con il negoziato avviato”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli in Aula alla Camera.
“Vi chiediamo di fermarvi. Fermatevi con questo progetto sciagurato e scombinato. Questo progetto produrrebbe l’effetto di impoverire le aree già impoverite, di distruggere quelle a rischio spopolamento. Sono aree ormai, con il vostro progetto, a rischio deserto. Perché vi siete incaponiti con questo progetto? È un progetto che la Corte costituzionale ha distrutto, ma voi fate finta di nulla. State fischiettando. Ma l’avete letto il comunicato della Consulta? I pilastri della riforma sono stati demoliti. Permetteteci di parlare del vostro dilettantismo e di pressappochismo”. Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte nel suo intervento in Aula alla Camera durante le dichiarazioni di voto sulla mozione unitaria delle opposizioni contro l’Autonomia. Tra i banchi del governo, il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli. “Datevi una pausa politica – ha aggiunto Conte rivolgendosi alla maggioranza – e recuperate i momenti più duri della nostra storia, dalle alluvioni alle pandemie, che ci danno un’immagine collettiva dell’Italia. Viva l’Italia una e indivisibile, l’Italia solidale”.
“Ammiro la compostezza del ministro Calderoli davanti alla compilation di ceffoni della Corte Costituzionale alla riforma dell’Autonomia. Un aplomb ammirevole. Abbiamo chiesto di interrompere l’iter della riforma che è stata radicalmente bocciata, e invece il ministro si è messo a lavorare di cesello per vedere quale parola modificare. Sembra che il ministro viva su Marte”. Lo dice il deputato Davide Faraone, capogruppo alla Camera di Italia Viva, durante le dichiarazioni di voto alle mozioni sull’attuazione della Autonomia.
“Non va bene nulla di questa riforma, il tonfo l’abbiamo sentito tutti, e tutti l’abbiamo vista cadere nella sua solitudine. La maggioranza non è in grado di presentare una sua mozione in contrasto a quella dell’opposizione perché non la pensate allo stesso modo. Da un lato – spiega Faraone – c’è il ministro Calderoli, ultimo giapponese che difende questa cosa indifendibile. Dall’altro Fratelli d’Italia, il partito nazionalista, che vota la frammentazione ma ora è imbarazzato, e Forza Italia, che fa più parti in commedia, vota l’autonomia e poi elogia la Corte Costituzionale che l’ha bocciato. Lei voleva una competizione, una guerra tra bande, in cui a vincere sarebbero state le regioni più forti a spese del Sud. Bene che sia intervenuta la Consulta”.
“Fermatevi! La legge sull’autonomia differenziata é morta e sepolta, avete preso schiaffi dalla Corte e dal Paese”. Lo ha detto il capogruppo di AVS nella commissione Affari costituzionali della Camera Filiberto Zaratti, durante la discussione delle mozioni sull’Autonomia differenziata rivolgendosi al ministro Calderoli e alla maggioranza di destra. “Avevate messo in piedi un meccanismo scientifico per spaccare l’Italia: cosa doveva dire di più la Corte per spiegarvi che avete sbagliato? E il Paese, dopo la raccolta in brevissimo tempo di un 1 milione e 300 mila firma? In parlamento non avete consentito l’approvazione di un solo emendamento delle opposizioni: vi portavamo tutti gli argomenti che ritroviamo nella Consulta. Ad esempio sui Lep: avete usurpato i poteri del parlamento ed ecco ora la Consulta a ricordarvelo. Ora non fate come gli struzzi che quando hanno paura mettono la testa sotto terra, fermatevi!”, ha detto Zaratti.
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